Google prepara lo sbarco nell’m-commerce con il Buy Botton
Google potrebbe introdurre il bottone Compra, un tasto virtuale per gli acquisti, secondo il Wall Street Journal (Wsj). Il pulsante per lo shopping online potrebbe apparire nei risultati delle ricerche di Google, per accelerazione sull’m-commerce, lo shopping da smatphone e tablet, in grande crescita. Il Buy button è atteso nelle prossime settimane per i dispositivi mobili negli Stati Uniti.
Google prepara il Buy botton: coniugherà l’m-commerce con la ricerca mobile
Google prepara il Buy botton: coniugherà l’m-commerce con la ricerca mobile
L’e-commerce americano è passato dallo 0,6% del 1999 sulle vendite totali al 7% attuale. Ma nell’abbigliamento la percentuale sale al 15% e per alcuni brand, balza al 19%. Sfidare Amazon sul terreno dello shopping online è dunque una strada percorribile per Google, che ha urgenza di accelerare sul versante mobile, dopo che la ricerca su Mobile ha superato la ricerca su desktop.
Trasformare il motore di ricerca nel più grande spazio di e-commerce al mondo, rappresenta un’opportunità incredibile.
Nel 2015 il mercato dell’advertising mobile vale 68,6 miliardi di dollari, a livello mondiale, secondo eMarketer. Solo negli USA, è un business con un giro d’affari da 28,4 miliardi di dollari: corrisponde al 49% degli investimenti nella pubblicità digitale.
Google ha lanciato il Mobilegeddon, decidendo di penalizzare i siti non ottimizzati per il Mobile e premiando i siti Mobile-friendly. Se introdurrà il Buy Botton su Mobile, Google metterà nuove frecce al suo arco. il nuovo pulsante dovrebbe fare la sua comparsa fra i risultati delle ricerche sponsorizzate, suggerite a pagamento da Google, in testa alla pagina e sotto la categoria Shop on Google.
E per pagare? Secondo il Wsj, il motore di ricerca di Mountain View avrebbe messo a punto un ampio ventaglio di pagamenti online, consentendo all’utente di inserire i dati una sola volta e passando poi al retailer solo il risultato della transazione, e quindi il denaro.
L’m-commerce sarebbe un modo per monetizzare i dispositivi mobili, essendo l’advertising mobile meno remunerativo della pubblicità su desktop.