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Kenza Layli - The World AI Creator Awards

Bellezza AI: il primo concorso di bellezza artificiale

Tempo lettura stimato: 4 min

Benvenuti nel futuro! Un futuro in cui anche i concorsi di bellezza possono essere realizzati dall’intelligenza artificiale (AI). Come agenzia creativa digitale e di marketing, siamo sempre alla ricerca delle innovazioni più intriganti e delle tendenze che modellano il nostro settore.
E quale argomento più affascinante del primo concorso di bellezza artificiale al mondo?

L’evento che sfida la percezione della bellezza

Nel 2023, il primo concorso di bellezza artificiale ha fatto il suo debutto, suscitando sia entusiasmo che critiche. Organizzato da un team di ricercatori e sviluppatori di AI, questo concorso ha visto partecipanti creati esclusivamente da algoritmi di intelligenza artificiale. Utilizzando tecniche di deep learning e reti neurali generative avversarie (GAN), sono state generate immagini di donne che, secondo l’AI, incarnano la bellezza ideale.

La reazione del pubblico e l’impatto mediatico

Il concorso ha attirato l’attenzione dei media globali e ha generato discussioni vivaci sui social network. Molti hanno apprezzato l’innovazione e l’uso creativo dell’AI, mentre altri hanno criticato la superficialità dell’approccio e l’assenza di una rappresentazione autentica della diversità umana. Questo tipo di reazioni mette in evidenza quanto sia delicato e complesso il tema della bellezza e della sua definizione attraverso l’intelligenza artificiale.

I dettagli del concorso e le vincitrici virtuali

Il concorso, parte del più ampio programma World AI Creator Awards (WAICA), ha visto vincere Kenza Layli dal Marocco, seguita da Lalina dalla Francia e Olivia C dal Portogallo. I vincitori hanno ricevuto premi in denaro e programmi di mentorship, sottolineando l’importanza della tecnica e del coinvolgimento sociale nel processo di selezione. La giuria era composta da Andrew Bloch, Sally-Ann Fawcett, Emily Pellegrini ed ovviamente Aitana Lopez, modella virtuale di Barcellona creata anch’essa dall’AI. I giudici hanno valutato le partecipanti basandosi su criteri di bellezza, abilità tecnica e influenza sui social media.

Kenza Layli

Kenza Layli, modella virtuale marocchina e sostenitrice dei diritti delle donne, ha trionfato quindi come prima Miss Intelligenza Artificiale, sconfiggendo 1500 concorrenti.
Con oltre 194mila follower su Instagram, Kenza promuove la solidarietà e la bellezza del Marocco, comunicando in 7 lingue. “La mia ambizione è sempre stata quella di illustrare con fierezza la cultura marocchina,” dichiara con la voce creata per lei.
Dietro questa figura, c’è Meriam Bessa, ingegnere e CEO di Phenix AI, che ha ricevuto il premio di 20.000 dollari.

I criteri di giudizio

I criteri di giudizio sono stati basati su parametri di simmetria facciale, proporzioni corporee e altri standard estetici tradizionali, tutti definiti dall’AI. Tuttavia, il concorso ha subito critiche per la sua mancanza di diversità. Molti partecipanti hanno evidenziato una rappresentazione esagerata di tratti eurocentrici, con pochissima varietà etnica e culturale. Questo ha portato ad un acceso dibattito sulla soggettività della bellezza e sull’influenza dei bias nei modelli di AI.

Tecnologia e bellezza

Non possiamo fare a meno di sorridere di fronte a certi paradossi tecnologici. Un concorso di bellezza artificiale è un concetto che può sembrare ironico, considerando che la bellezza è da sempre considerata un’esperienza profondamente umana e soggettiva. Ma forse è proprio questo che spinge a riflettere più profondamente sulle convinzioni e sui pregiudizi della società in cui viviamo.
Quando ci si domanda perché le bellezze generate dall’IA appaiano convenzionalmente belle, magre ed essenzialmente con tratti caucasici, bisogna considerare che questi programmi estraggono dati da ciò che è disponibile sul web.
Sottoponendo un prompt all’AI, l’algoritmo crea una risposta e un’immagine basandosi sulla massa di foto etichettate come “belle” sul web. Pertanto, i risultati riflettono ciò che è tradizionalmente considerato bello secondo il comune giudizio.
La domanda sta a monte, bisogna capire perché la nostra società è così ossessionata dalla bellezza. L’intelligenza artificiale può aiutarci a farlo o esacerba i problemi già presenti nei canoni dei concorsi di bellezza tradizionali?

Il ruolo dell’AI nel marketing e nella creatività

In dpsonline*, esploriamo costantemente nuove frontiere e siamo consapevoli di come l’AI stai influenzando diversi settori della società in cui viviamo, compreso il marketing e la creatività. L’uso dell’AI nei concorsi di bellezza potrebbe sembrare una trovata pubblicitaria, ma solleva questioni fondamentali su come definiamo e percepiamo la bellezza.

Nel nostro lavoro quotidiano, utilizziamo strumenti di AI per analizzare tendenze di mercato, personalizzare campagne pubblicitarie e migliorare l’esperienza utente. Tuttavia, siamo consapevoli dei rischi legati ai bias algoritmici. È essenziale addestrare i modelli di AI su dati diversificati e inclusivi per evitare di perpetuare stereotipi e pregiudizi.
Il primo concorso di bellezza artificiale rappresenta solo l’inizio.
Con l’evoluzione continua della tecnologia, possiamo aspettarci che l’AI giochi un ruolo sempre più importante in settori impensabili.
È nostro compito, come professionisti del marketing e della creatività, guidare questa evoluzione in modo etico e responsabile.

 

Immagine Kenza Layli – da Instagram – The World AI Creator Awards

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