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L’intelligenza artificiale fa davvero risparmiare tempo?

L’intelligenza artificiale fa davvero risparmiare tempo?

Tempo lettura stimato: 4 min

Qualche giorno fa, durante un pranzo con un amico musicista, la conversazione è finita, inevitabilmente, sull’intelligenza artificiale generativa. Abbiamo parlato di quanto tempo richieda scrivere un prompt davvero efficace e di quanto sia importante saper valutare (e spesso correggere) l’output generato.

Nel mondo del lavoro aziende e professionisti hanno iniziato a introdurre strumenti di intelligenza artificia le generativa nei propri processi quotidiani. Ma tra entusiasmo e diffidenza, resta una domanda concreta: quanto tempo si risparmia davvero usando l’IA in azienda? E ancora: quanto tempo serve per imparare a usarla bene, scrivere un prompt efficace e rivedere i risultati?

La risposta sta nei dati. E nelle abitudini operative di chi la usa.

Intelligenza artificiale: dati sull’utilizzo in ambito lavorativo in Italia

In Italia, l’adozione dell’intelligenza artificiale generativa in ambito lavorativo è cresciuta in modo significativo nell’ultimo anno. Secondo il report EY Italy AI Barometer 2025, la percentuale di lavoratori che dichiara di utilizzare strumenti di IA per svolgere le proprie attività è passata dal 12% nel 2024 al 46% nel 2025. Un salto notevole, che riflette una crescente consapevolezza del potenziale dell’IA nei processi aziendali quotidiani.

Tra gli strumenti più utilizzati si trovano i tool per la scrittura e la generazione di testi (60%), gli assistenti vocali (47%) e i chatbot (40%), segno che la produttività individuale è l’area dove l’impatto è più visibile. Tuttavia, resta un forte divario tra ruoli e livelli aziendali: il 59% dei manager dichiara di aver incrementato l’uso dell’IA, contro il 39% dei dipendenti. Solo il 20% dei lavoratori operativi afferma di aver ricevuto una formazione adeguata sull’uso dell’IA, mentre tra i dirigenti questa percentuale sale al 48%.

Un altro dato rilevante arriva dall’indagine Babbel for Business commissionata a Censuswide, secondo cui il 62% dei lavoratori italiani utilizza attivamente l’IA sul lavoro. Tra le attività più frequenti ci sono traduzioni (38%), correzione di testi (37%), e riformulazione di contenuti (36%). L’adozione è molto più alta tra i giovani: nella Gen Z supera l’89%, mentre tra i Baby Boomer resta marginale.

Questi numeri mostrano chiaramente che l’intelligenza artificiale non è più una tecnologia di nicchia, ma uno strumento sempre più integrato nel lavoro quotidiano di professionisti, dipendenti e manager italiani.

Quanto tempo serve per scrivere un prompt?

Uno dei falsi miti è che “basta scrivere due righe di prompt per ottenere risultati incredibili”. Scrivere un prompt davvero efficace richiede competenze specifiche e una fase preparatoria attenta: è fondamentale chiarire l’obiettivo, fornire il contesto, indicare il tono di voce desiderato e definire con precisione il ruolo da assegnare all’IA e l’output.

Secondo una ricerca del MIT Sloan, il modo in cui si formula un prompt incide per oltre il 50% sul risultato ottenuto, esattamente quanto la potenza del modello utilizzato.

Il tempo necessario per scrivere e ottimizzare un prompt può variare da pochi minuti fino a un’ora. Il tempo varia in base all’esperienza dell’utente e alla sua capacità di interpretare correttamente il modo in cui l’IA elabora le informazioni. Anche la revisione dell’output richiede attenzione: spesso serve un secondo e terzo giro di prompt o una rifinitura manuale, specie in ambito creativo o strategico.

La vera domanda: cosa ci fai con il tempo risparmiato?

Risparmiare tempo è utile, ma non è l’unico valore. Il vero punto di forza dell’IA è concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto: strategia, relazioni, creatività, problem solving.

Per ottenere questi benefici, però, non basta “avere l’IA in azienda”. Serve una cultura interna che favorisca:

  • La formazione sul prompt design
  • L’integrazione dell’IA nei flussi di lavoro
  • La responsabilizzazione delle persone nell’uso etico dello strumento

In altre parole, serve tempo per risparmiare tempo.

L’intelligenza artificiale non sostituisce il lavoro umano, ma lo cambia. Chi impara a usarla bene oggi può guadagnare ore preziose ogni settimana e diventare più efficace su ciò che conta davvero.

Non si tratta solo di tecnologia, ma di metodo, cultura e visione.

Come applichiamo la GenAI in dpsonline*

In dpsonline* utilizziamo quotidianamente strumenti di GenAI per potenziare i flussi creativi, migliorare l’efficienza e personalizzare le soluzioni per i nostri clienti.

Dal controllo dei contenuti in ottica SEO alla generazione di grafiche, dal supporto alla progettazione UX fino all’automazione dei processi interni, l’IA è una leva concreta per dare più valore, in meno tempo.

Non ci limitiamo a usare l’IA: la integriamo strategicamente nei progetti di branding, marketing, sviluppo web e customer care, con un approccio sempre etico, consapevole e orientato al risultato.

Se vuoi conoscere come è possibile applicare l’IA alla tua realtà aziendale e migliorare i tuoi processi, parliamone. Siamo pronti ad affiancarti con soluzioni personalizzate, formazione dedicata e idee subito operative.

*Fotografia: Serve tempo per risparmiare tempo. © 2025 dpsonline – realizzata con intelligenza artificiale

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