Perché le agenzie di comunicazione si somigliano tutte
Ogni azienda che cerca un partner per la comunicazione si trova di fronte allo stesso scenario: decine di agenzie, siti impeccabili, parole che si ripetono: strategia, creatività, digital, AI. Cambia il logo, non la sostanza. Dietro questa uniformità si nasconde un disagio concreto: il modello di business delle agenzie sta perdendo forma e direzione.
Dietro la facciata dei claim c’è incertezza
Negli ultimi mesi molti professionisti del settore lo ammettono apertamente. Basta leggere i magazine di settore. Le grandi strutture fondono reparti, tagliano personale, accorpano marchi. I ruoli si sovrappongono, le competenze si diluiscono. Non è solo una crisi economica, ma di identità: le agenzie non sanno più che cosa vogliono essere. Un amico e maestro del marketing mi disse un anno fa: “le agenzie o si uniranno o scompariranno.” Oggi quella frase suona come una diagnosi.
Molte strutture costano troppo e offrono servizi che il mercato considera ormai intercambiabili. Il risultato è una perdita di fiducia che coinvolge tutti: clienti, professionisti e persino i brand che dovrebbero guidare il cambiamento.
Servizi in fotocopia e differenze solo apparenti
Oggi chiunque può aprire un sito e dichiarare di fare strategia digitale. Quasi tutte le agenzie propongono le stesse voci nel listino prezzi e nelle offerte: social, branding, content, advertising, intelligenza artificiale. I testi sono tutti simili, le promesse si confondono. Capire chi faccia davvero la differenza è sempre più difficile. La mancanza di specializzazione ha appiattito il mercato. La verticalità è scomparsa, insieme al senso di responsabilità.
Molte agenzie preferiscono ampliare l’offerta invece di scegliere un ambito in cui eccellere. Il risultato è una competizione basata sul prezzo, non sul valore.
L’intelligenza artificiale non è un vantaggio, è uno standard
Oggi dire “usiamo l’AI” non distingue più nessuno. Lo fanno tutti. Gli strumenti sono accessibili, economici e spesso più evoluti dei software interni costruiti in anni di lavoro. Le agenzie si sono affrettate a integrarla nei servizi, ma senza cambiare mentalità. È stata interpretata come un modo per produrre di più, non per pensare meglio. Ed è qui che nasce l’equivoco. La tecnologia non risolve un modello fragile: accelera ciò che già esiste, ma non gli dà significato.
Un’idea mediocre generata più in fretta resta mediocre.
Il valore non è nel prompt, ma nella testa di chi lo scrive. Ed è lì che le imprese dovrebbero guardare, non nelle promesse di automazione.
Cosa non funziona più nel modello delle grandi agenzie
Strutture rigide, costi interni elevati e processi lenti rendono sempre più difficile competere. Molte grandi agenzie operano ancora con logiche dei primi anni duemila: troppi livelli gerarchici, troppi passaggi, poca agilità. Le PMI invece cercano partner snelli, capaci di reagire in fretta e adattarsi ai cambiamenti. Un tempo le agenzie erano una voce autorevole, erano guardate con ammirazione. Oggi sono percepite come un fornitore di qualunque servizio.
E quando un cliente non percepisce la differenza, finisce per scegliere solo in base al prezzo.
Dove cresce ancora il valore
Ci sono però realtà più piccole che stanno trovando il proprio spazio. Come noi di dpsonline*, che abbiamo scelto di non competere sulla quantità ma sulla qualità. Creiamo meno campagne, ma più ragionate. Dedichiamo tempo a comprendere davvero l’azienda del cliente, non solo a vendere un piano editoriale. Il nostro approccio è artigianale nel senso più autentico: ogni progetto nasce da metodo, misura e visione.
Non serve promettere tutto, basta mantenere ciò che si dice.
È un modo di lavorare che richiede tempo e costa molto di più, ma costruisce relazioni solide e risultati che durano. Perché, nel medio e lungo periodo, la fiducia vale più della velocità.
La saturazione dei contenuti
Ogni giorno vengono pubblicati milioni di post, video e articoli. La maggior parte passa inosservata. Non è colpa dell’algoritmo, ma del tempo: le persone non riescono più a vedere tutto.
Quando ogni brand comunica senza una direzione chiara, l’attenzione si disperde.
La quantità ha superato di gran lunga la capacità di attenzione, di visione e ascolto. In questo contesto, parlare di creatività ha senso solo se dietro c’è un messaggio solido, autentico e riconoscibile.
Come possono scegliere le aziende
Le imprese dovrebbero smettere di cercare l’agenzia più completa e iniziare a cercare quella più coerente. Prima di firmare un contratto, vale la pena porsi tre domande semplici:
- Questa agenzia conosce davvero il mio settore o si limita a parlare per slogan di marketing?
- Mi sta proponendo qualcosa di nuovo o sta riciclando idee già viste?
- Riesce a spiegarmi come misura concretamente i risultati del suo lavoro?
Un vero partner non si limita a eseguire, ma pensa insieme al cliente. Non vende pacchetti, costruisce direzioni di comunicazione condivise.
Il cambiamento non è tecnologico
La vera sfida non è adottare nuovi strumenti, ma cambiare mentalità. Le agenzie devono ritrovare il coraggio di scegliere, di assumersi responsabilità, di rappresentare una cultura e non solo offrire un servizio. Ogni azienda che si affida ha diritto a una visione, non a una replica. Questo richiede coraggio: saper dire di no, difendere un’idea, rinunciare alla quantità per cercare la qualità.
In dpsonline* abbiamo da sempre scelto di seguire proprio questa direzione. Non è stato facile: ha richiesto tempo, investimenti, disciplina e spesso la volontà di andare controcorrente. Ma siamo convinti che solo così la comunicazione possa essere ciò che deve: una forma di pensiero, non soltanto di produzione, come il più delle volte ci viene richiesto.
Una riflessione per chi sceglie
Se guidi un’impresa e vuoi comunicare in modo diverso, guarda oltre le etichette. Scegli chi dimostra di capire davvero il tuo mercato e sa prendere posizione. La differenza tra un fornitore e un partner sta tutta lì: nel modo in cui pensa, prima ancora di agire.
In dpsonline* collaboriamo con aziende che vogliono riportare al centro il significato della comunicazione. Non vendiamo automatismi, costruiamo percorsi condivisi. Contattaci e raccontaci i tuoi obiettivi: insieme troveremo il modo più giusto per farlo.
*Fotografia: L’attenzione del pesce rosso. © 2025 dpsonline* – realizzata con intelligenza artificiale
