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Scrivere codice senza saper programmare? Adesso è possibile.

Scrivere codice senza saper programmare? Adesso è possibile.

Tempo lettura stimato: 3 min

L’idea di creare software semplicemente descrivendo l’obiettivo da raggiungere, con parole comuni, si è trasformata in realtà. L’intelligenza artificiale permette oggi di generare codice senza avere alcuna conoscenza specifica dei linguaggi di programmazione.
È sufficiente spiegare ciò che si desidera usando un linguaggio naturale e l’AI crea automaticamente il codice necessario.
Apparentemente potrebbe sembrare la soluzione ideale, ma dietro a questa semplicità si nasconde un problema cruciale: chi non ha competenze tecniche rischia di non comprendere cosa stia davvero producendo il sistema.

L’esperimento di Kevin Roose: un’app senza scrivere codice

Kevin Roose, giornalista del New York Times conosciuto per i suoi approfondimenti su come individui e organizzazioni possano adattarsi all’era delle macchine, ha sperimentato direttamente questa innovazione. Roose ha richiesto a un’intelligenza artificiale di sviluppare un’applicazione capace di analizzare il contenuto del suo frigorifero e suggerire pasti adatti per suo figlio.
L’applicazione è stata generata senza che egli scrivesse alcuna riga di codice.
Sebbene l’esperimento sembrasse inizialmente un successo, Gary Marcus, noto per le sue ricerche sull’intersezione tra psicologia cognitiva, neuroscienze e intelligenza artificiale, ha evidenziato alcune criticità: l’applicazione non era particolarmente innovativa e Roose non aveva una reale comprensione del funzionamento interno del software.

Il fenomeno del ‘vibe coding’: intuizione vs. logica nella programmazione

Questo esempio evidenzia un problema più ampio chiamato “vibe coding“, una modalità di programmazione basata principalmente sull’intuizione e sul linguaggio naturale, anziché su competenze tecniche e logiche approfondite. La comodità di creare rapidamente un software chiedendo modifiche e ottenendo risultati immediati appare invitante. Tuttavia, la vera sfida resta garantire che tali risultati siano corretti e sicuri.

I rischi del codice generato dall’AI: errori e vulnerabilità di sicurezza

Il rischio di affidarsi completamente all’intelligenza artificiale è evidente: se il sistema generasse codice errato o vulnerabile a problemi di sicurezza, come potrebbe rendersene conto chi non possiede conoscenze di programmazione? Questa situazione evidenzia l’importanza della presenza umana, competente e consapevole, nel processo di sviluppo software.

Il futuro dei programmatori: evoluzione del ruolo

In un contesto dove l’intelligenza artificiale avanza rapidamente, spesso ci si chiede se il ruolo dei programmatori sia destinato a scomparire. Tuttavia, gli esperti del settore concordano sul fatto che ciò non accadrà. Piuttosto, la figura professionale del programmatore si trasformerà e diventerà ancora più cruciale. Simon Willison, noto sviluppatore e divulgatore, sostiene che l’intelligenza artificiale debba essere usata come un supporto, non come un sostituto completo delle competenze umane. La capacità di analizzare, validare e perfezionare il codice generato resterà imprescindibile.

L’importanza della supervisione umana nel codice generato dall’AI

Il futuro, infatti, vedrà i programmatori assumere sempre più il ruolo di garanti della qualità, della sicurezza e della stabilità del software generato automaticamente. Non saranno soltanto creatori di codice, ma soprattutto supervisori e revisori competenti, capaci di intervenire per migliorare e rendere affidabili i risultati ottenuti dall’intelligenza artificiale.
In definitiva, la reale opportunità offerta dall’AI non è la sostituzione dei programmatori, ma piuttosto l’ampliamento e il potenziamento delle loro capacità. Sarà proprio la presenza umana, competente e critica, a fare la differenza tra un software generato automaticamente ma poco affidabile e una soluzione realmente efficace e sicura.

Conclusioni

In dpsonline abbiamo da tempo compreso questa evoluzione. I nostri programmatori utilizzano regolarmente l’intelligenza artificiale come strumento complementare, mantenendo sempre un controllo approfondito sul codice prodotto.
La responsabilità e la competenza professionale restano centrali per assicurare risultati di alta qualità.
Non è sufficiente affidarsi esclusivamente alla semplicità offerta dall’intelligenza artificiale. Per realizzare software affidabili e sicuri, serve il supporto di professionisti capaci di interpretare e gestire efficacemente ciò che viene prodotto automaticamente.

Se desideri approfondire come l’intelligenza artificiale, abbinata alla competenza di sviluppatori esperti, possa portare benefici concreti alla tua attività, puoi contattaci  per ricevere maggiori informazioni e una consulenza personalizzata.

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