La sostenibilità della comunicazione: stai inquinando il web e i social? (4/5)
Fare comunicazione significa una cosa fondamentale: produrre output. Vuol dire fare messaggi, grafiche, video, Vuol dire anche generare effetti con questi output.
Strano ma vero, questi output non stanno a gravitare nello spazio remoto. Stanno qui, possono finire davanti agli occhi sbagliati oppure diventare così importanti perché risolvono un problema. Ma restano, comunque. Cosa ne resta?
Ecco la nuova domanda nel grande tema della sostenibilità della comunicazione. Qui la domanda da porsi è: “Con la tua comunicazione aziendale, stai inquinando il web e i social?”
L’inquinamento da cattiva comunicazione è un grosso problema.
Intanto, cosa vuol dire “cattiva comunicazione”? Non è difficile: basta pensare a tutti i possibili guai che una comunicazione può generare. Ad esempio:
- è scritta male, con strafalcioni di ogni tipo, perché oggi, purtroppo, il rispetto della grammatica è considerato superfluo oppure, al contrario, impegnare l’attenzione a rileggere o rivedere significa costringere i neuroni a fare gli straordinari. Evidentemente deve essere già sorto una specie di sindacato che segue il motto: “meno fai, più fai”. Sicuramente fai più errori – che poi devi anche correggere per non passare da essere considerato “distratto” ad essere considerato qualcosa di peggiore.
- è martellante, asfissiante come un menu da fast-food: decine e decine di contenuti pubblicati anche di giorno in giorno, nella (il)logica di dover riempire a tutti i costi le pagine social oppure il sito dell’azienda. Soprattutto nel primo caso è un po’ come mettersi a suonare continuamente il clacson per strada – l’effetto generato negli utenti non è esattamente la massima simpatia.
- è una ripetizione continua di contenuti altrui. Ok, è facile pigliare da fonti ben più quotate ed illustri. Ma a quel punto che serve tenere aperti canali aziendali per riempirli solo di contenuti di altri? L’utente di oggi, che non è più un ingenuo, capisce presto e da l’addio.
Oltre a questi casi “macroscopici” di inquinamento, ce ne sono altri più specifici, che si possono “fissare” con più facilità – ad esempio:
- infarcire i post su un determinato soggetto di ogni tipo di hashtag relativo a qualunque argomento (gatti, vacanze, amore, cioccolato, iphone, cinema…) solo perché sono hashtag popolari
- pubblicare sempre la stessa foto o le stesse foto (si commenta da solo)
- cambiare allegramente il tono di voce, passando dal lei al tu, dal formale all’amichevole, mettendo emoticon a caso
Ecco, comportamenti di questo genere “inquinano”, cioè sporcano, il web e i social. Ma a differenza dell’inquinamento ambientale, questo inquinamento “comunicativo” si vede subito, non si può nascondere e colpisce anche il soggetto inquinante.
Facci caso, ora. Quando segui i social, per lavoro o anche per divertimento, quale sensazione hai?
Piacere e soddisfazione oppure fastidio da tempo perso? Esatto!
Grazie per l’attenzione e la lettura!
(Speriamo di non averti intossicato e inquinato il web!)
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