Spazi esterni al formato finito di uno stampato, lasciati allo scopo di poter stampare al vivo, normalmente sono delimitati da crocini di taglio.

Sovrapposizione delle varie segnature per ottenere una progressione corretta delle pagine all’interno di un opuscolo.

Operazione di incollatura di fogli di carta ad un altro supporto per ottenere un supporto dalle caratteristiche fisiche volute.

Stampa “a margine”, ossia che copre l’intero foglio, senza spazi bianchi ai margini

Carattere corsivo fatto realizzare da Aldo Manuzio, più conosciuto come Italics.

E’ un accorgimento per cui tutti i caratteri di un corpo hanno la medesima distanza dal bordo della spalla inferiore.

Quando la giustezza (blocco o pagina di testo) è allineata da un lato mentre dall'altro non è giustificata.

E’ la distanza tra il piede e l’occhio del carattere che si misura in punti tipografici.

E’ la ristampa litografica di copie oramai esaurite che si ottiene trasportando lo stampato originale in passato sulla pietra, ora basta scannerizzarlo, per ottenere una nuova matrice di stampa.

Pagina figurata che precede il frontespizio.

E’ l’andamento delle aste curve aperte di caratteri come la C, la S, la e e possono essere più ridotti o più ampi.

E’ il punto di intersezione più alto della lettera, dove i due tratti si incontrano.

Un tratto ascendente è la parte di una lettera che si estende al di sopra della linea mediana di un font.

E’ quella linea immaginaria che unisce i tratti più sottili di una lettera.

E’ la linea che compone le lettere e che può essere discendente, quando si protrae verso il basso come (esempio: lettera p) o ascendente, quando si protrae verso l’alto (esempio: lettera l). In alcuni caratteri (di tipo serif) spesso sono presenti aste primarie e aste secondarie. L’asta trasversale, è il tratto orizzontale che attraversa un altro tratto.

Periodo di stampa utilizzato per livellare e mettere a registro la forma stampante.

E’ la larghezza del carattere, cioè la distanza tra le due facce laterali.